Hai mai fatto caso a come ogni giorno siamo circondati (e condizionati) dalla galassia delle normative? La nostra operatività è direttamente legata e vincolata all’universo delle leggi, norme, cavilli e decreti che ne segnano i confini (FGAS, FER, UNI 11554, ISO 9001, eccetera). Non possiamo fare a meno di conoscere questo complesso di normative e di fare in modo di metterle in pratica. Per questo oggi considero importante parlarti della certificazione obbligatoria e di come fare per ottenerla davvero anche grazie ai patentini.
Certificati, ma non cambiati
Oggi l’obbligo di legge ricade prevalentemente sue due normative. Il primo è il DPR 146/2018 (FGAS) che dà attuazione del Regolamento UE 517/2014 sui gas fluorati a effetto serra, abrogando i precedenti regolamenti e normative. Il secondo è il cosiddetto Patentino FER (i cui requisiti sono stabiliti dal Decreto 37 del 22 gennaio 2008), ovvero l’attestato necessario per ogni operatore per lo svolgimento delle attività di installazione e manutenzione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili. L’ottenimento di questi patentini è sì obbligatorio, ma non sono in grado di cambiare il tecnico. Questo risulta essere certificato, ma non ancora pienamente formato e modellato dalle indicazioni della legge.
La certificazione è nulla senza la formazione
La certificazione è importante, ma non è tutto. Non è solo l’attestato da appendere nel tuo ufficio o un bollino da ostentare. Sì, con l’attestato comunichi al mercato che sei certificato, ma non è in questo modo che sei davvero cambiato e allineato alle novità delle normative.
Per farlo devi cambiare. Per cambiare devi formarti e per formarti devi approfondire l’argomento in maniera costante e continua. Non basta un webinar o la lettura di una circolare per dire di poter essere pronti a operare in quello specifico settore.
Personalmente quando devo approfondire un argomento mi metto a guardare video in loop su YouTube o a seguire tutti i videocorsi disponibili. Questo mi aiuta a farmi entrare nelle viscere quell’argomento e a non aver bisogno di pensare se quello che sto facendo è coerente con la normativa, perché la normativa è diventata la mia forma mentis. La costanza e la dedizione nella formazione mi permettono di familiarizzare con l’argomento, di poter dire di conoscerlo davvero e di saperlo applicare nella sua interezza, nella sua visione complessiva.
È la ripetizione della formazione che dà la reale certificazione.
Troppo spesso anche nel nostro settore in tanti si accontentano del “pezzo di carta”. Hanno la certificazione obbligatoria, sono autorizzati, ma poi quando eseguono il lavoro continuano a operare secondo i loro schemi. Magari quelli che andavano bene dieci, venti o trenta anni fa e che oggi sono superati. Questa non è formazione, questa non è professionalità, questa non è capacità di fare la differenza.
Per differenziarsi e attirare nuovi clienti devi ottenere la certificazione obbligatoria, ma in modo che questa sia realmente capace di formarti e di cambiarti.
Che servizio vuoi offrire ai tuoi clienti? Vuoi qualificarti e avere la capacità di “pensare certificato” o di ostentare un pezzo di carta che poi all’atto pratico non sposta nulla nella qualità del tuo lavoro?

Imprenditore, Formatore e Presidente CNA Impianti Abruzzo.