Il potere di delegare

Le spine della delega: come togliersele per prendere il volo

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Non è semplice gestire un’azienda, immaginiamo farla crescere, diventare grande e matura.

Tutto dipende sempre esclusivamente dall’imprenditore e dalla sua capacità di gestione e di prendere decisioni che si rivelino vincenti. Non ci sono alibi per colui che vuole far diventare grande la propria azienda.

Il potere di delegare: le 3 regole per l’imprenditore ITS

In questo passaggio è normale farsi un esame di coscienza e pensare che nel mondo terraqueo esistono persone come noi se non migliori di noi. Pertanto per diventare grandi bisogna fidarsi delle persone che abbiamo scelto per fargli fare quello che abbiamo sempre fatto noi. Sul potere di delegare si sono scritti centinaia di libri, studi e approfondimenti, ma oggi voglio contestualizzarla al nostro settore degli impianti, dandoti le 3 regole fondamentali che devi assolutamente seguire. Il pericolo? Soccombere sotto il peso di una mole di lavoro ingestibile da una sola persona, avere una prospettiva limitata e non valorizzare le potenzialità umane e professionali presenti nella tua azienda.

Prima regola: il senso di superiorità

No, non siamo superiori a nessuno. I risultati che abbiamo raggiunto sono un merito, certo, ma non una clava da utilizzare sul cranio inerme dei nostri collaboratori. Il nostro è un settore nel quale l’ego la fa da padrone e, mi si passi questa massima, dove c’è ego non c’è speranza. Una visione egocentrica, infatti, ci confina all’interno del nostro microcosmo senza darci la possibilità di elevarci e di crescere. Discorso diverso, invece, strutturarsi per diventare un’Azienda con la A maiuscola. Per riuscirci ci vogliono tanti elementi, ma sicuramente non l’egocentrismo.

Seconda regola: la scelta dei collaboratori

Delegare è un valore, certo, ma diventa realmente tale se i collaboratori a cui affidare i compiti sono validi, leali e altruisti. Non bisogna delegare solo perché siamo pieni di impegni o perché abbiamo fatto ricerca del personale e abbiamo trovato il fenomeno di turno che lavora per sé. Delegare è una necessità, un investimento, un’opportunità per far crescere nuovi professionisti tanto da farli diventare i nostri futuri bracci destri.

Terza regola: il valore della libertà

La terza regola del delegare è probabilmente la più difficile da realizzare: riconoscere il valore della libertà. È una linea sottile che passa dal disinteresse al controllo ossessivo di ciò che fanno i nostri collaboratori. Questo non è delegare, ma è assenza di controllo o mancanza di fiducia. Il monitoraggio è fondamentale (mettendo degli accurati indici KPI), ma i migliori risultati si ottengono quando i collaboratori non sono sotto pressione e sono liberi di esprimere tutte le loro potenzialità.

Tutti vorremmo spiccare il volo, veder crescere il nostro business e fare profitti. Troppo spesso non ci rendiamo conto che non riusciamo a decollare perché siamo pieni di zavorre che ci tengono legati a terra. Per questo riuscire a delegare è di vitale importanza, sia per noi stessi che per le nostre aziende. Non possiamo fare tutto noi, specialmente se vogliamo avere un profilo più alto e non limitato. Non possiamo non delegare; dobbiamo “solo” imparare a farlo.

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Tags: Strategia aziendale

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